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Il 10 marzo 1953, l’Assemblea “ad hoc” della CECA approvò il progetto di “Costituzione europea”. Si trattava di 117 articoli, suddivisi in sei Titoli e con un preambolo particolarmente significativo: «Noi popoli della Repubblica federale Tedesca, del Regno del Belgio, della Repubblica francese, della Repubblica italiana, del Granducato del Lussemburgo e del Regno dei Paesi Bassi abbiamo deciso di creare una Comunità politica». La parola passava allora ai governi, che non potevano però procedere all’approvazione del testo senza aver prima ottenuto la ratifica del Trattato istitutivo della CED dai rispettivi parlamenti nazionali. Alle difficoltà politiche che erano cominciate a palesarsi per Robert Schuman nel caso francese, si aggiunsero quelle italiane legate all’approvazione della nuova legge elettorale con premio di maggioranza, voluta da De Gasperi per favorire la convergenza delle forze democratiche, e al caso di Trieste. Nei mesi precedenti, entrambe le questioni avevano assorbito pressoché esclusivamente i lavori parlamentari, impedendo l’inizio della discussione del disegno di legge sulla CED.