La nostra Patria Europa

12-15 Febbraio 1951

Carlo Sforza, Robert Schuman, Alcide De Gasperi e René Pleven.
Santa Margherita Ligure.
Il Quai d'Orsay a Parigi, sede del Ministero degli Affari Esteri francese.

Il vertice italo-francese di Santa Margherita Ligure
e la Conferenza di Parigi per l’esercito europeo

L’Italia accet­tò l’invito a prendere parte alla “Conferenza per l’organizza­zione dell’esercito europeo”, prevista a Parigi il 15 febbraio 1951, insieme a Francia, Belgio, Repubblica Federale di Germania, Belgio, Lussemburgo e Olanda. Dal 12 al 14 febbraio, alla vigilia dell’evento, si tenne il vertice italo-francese di Santa Margherita Ligure, tra i Presidenti del Consiglio Alcide De Gasperi e René Pleven, accompagnati dai Ministri degli Affari Esteri, Carlo Sforza e Robert Schuman.

Sin dalla prima riunione ufficiosa, nel pome­riggio del 12 febbraio, emerse la comunanza di vedute sulle questioni essenziali di carattere politico ed economico. I quattro statisti passeggiarono anche sul lun­gomare battuto dal vento e da una continua pioggia, dove gruppi di giovani mostravano dei cartelli con su scritto: «Vogliamo la Costituente Europea», «Vive l’Europe unie».

Nel discorso di apertura dei lavori ufficiali del vertice, De Gasperi sottolineò l’esistenza tra le parti di una sintonia sulla necessità di avviare «una più intima e possibilmente sistematica cooperazione franco-italiana».

«La repubblica italiana», precisò De Gasperi, «si governa secondo i principi della libertà, della giustizia sociale e della cooperazione internazionale ed è logico ch’essa si trovi sullo stesso fronte di difesa dell’occidente, in cui si trova la democrazia francese» (Archivi Storici dell’Unione Europea, ASUE – Fondo Alcide De Gasperi).

Il progetto di difesa fu tra i temi principali affrontati, insieme alla nascente Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA). I leader concordarono che, in principio, i due paesi avrebbero manifestato la loro volontà di cooperazione alla conferenza di Parigi. De Gasperi, in particolare, era ben disposto a col­laborare con gli amici francesi per verificare se la struttura dell’esercito europeo potesse dive­nire una base permanente per gli “Stati Uniti d’Europa”, immaginando un “fronte europeo” nel “fronte atlantico”.

«Questo fu – ha osservato la figlia Maria Romana – il suo personale punto di partenza che lo portò a sostenere la CED fino all’ultimo».

La “Conferenza per l’organizzazione dell’esercito europeo” a Parigi vide la partecipazione di Francia, Italia, Belgio, Repubblica Federale di Germania, Belgio, Lussemburgo e Olanda.

Nel discorso inaugurale al Quai d’Orsay, il Ministro degli Esteri, Robert Schuman, espose il progetto francese secondo l’approccio “funzionalista”: «L’Europa non nascerà di getto, come città ideale. Essa si farà; anzi si sta facendo, pezzo per pezzo, settore per settore. L’esercito europeo segna una di queste fasi».

La delegazione italiana alla Conferenza era guidata come presidente da Ivan Matteo Lombardo, in sostituzione di Paolo Emilio Taviani, nominato sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri. Lombardo ribadì la visione degasperiana dell’esercito europeo come indispensabile sia per la difesa del continente, che per la costituzione di una federazione europea.

I lavori si protrassero per diversi mesi. Il cuore politico dei negoziati riguardava il riarmo della Germania, questione problematica soprattutto per la Francia. Nell’ambito delle discussioni, vennero affrontati anche aspetti tecnici legati alla realizzazione del progetto di esercito europeo.

Consiglio Nord-Atlantico di Bruxelles

Discorso di De Gasperi alla Camera dei Comuni