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Dal 21 al 24 settembre 1952, Alcide De Gasperi si recò a Bonn come primo capo di Governo a visitare ufficialmente la Repubblica Federale di Germania dopo la sua nascita. Fu ricevuto dal Cancelliere tedesco, Konrad Adenauer, che offrì una cena in suo onore nella propria abitazione. Nel discorso di benvenuto, Adenauer riconosce ed elogia la leadership esercitata da De Gasperi nel progetto europeo: «Si deve soprattutto alla sua iniziativa se in questi giorni i deputati della Ceca a Strasburgo affrontano la grande opera, cioè il progetto della costituzione politica dell’Europa. Come difficilmente alcun altro, lei ha dedicato la sua vita alla costruzione di questa nuova Europa. Lei persegue una via che è stimolo agli stanchi ed agli indifferenti, è sprone ai contrari e sorgente di forza a tutti i benpensanti. Alla fine di questa strada sta il superamento dell’egoismo nazionale e la sottomissione degli interessi particolari dei popoli ad una reale comunità di europei».
De Gasperi prese la parola, rimarcando come «i rapporti di cordiale collaborazione che uniscono» Italia e Germania siano protesi alla creazione di una più ampia «comunità europea», che garantisca «all’interno prosperità economica e all’esterno […] sicurezza da ogni minaccia». «Il miglior augurio che io possa formulare per il mantenimento e il rafforzamento di questa amicizia − affermò De Gasperi − è che essa continui […] ad essere messa al servizio della causa della unificazione europea e vada così a beneficio di entrambi i nostri due popoli e dell’Europa» (Archivio Studi Diplomatici del Ministero Affari Esteri, ASMAE).
Da Bonn, De Gasperi si recò ad Aquisgrana per il conferimento, il 24 settembre 1952, del Premio “Carlo Magno”, istituito nel 1949 per onorare le personalità che avevano maggiormente contribuito a promuovere l’idea di Europa e le istituzioni europee. In quell’occasione, De Gasperi pronunciò un discorso passato alla storia con il titolo «Le radici spirituali dell’Europa», nel quale il Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri italiano fece un bilancio «degli sforzi» fino a quel momento compiuti «per la riunificazione europea» (Archivi Storici dell’Unione Europea, ASUE), incoraggiando i governanti e i leader politici a proseguire lungo il cammino dell’integrazione verso la nascita di un organismo pienamente federale.