La nostra Patria Europa

21 Aprile 1954

«La nostra patria Europa» e l’elezione a Presidente della CECA

De Gasperi fu invitato a presiedere la Conferenza Parlamentare Europea che i svolse a Parigi dal 21 al 24 aprile 1954. All’apertura dei lavori, pronunciò il memora­bile discorso «La nostra patria Europa», pietra miliare del suo pensiero euro­peista.

Il discorso assunse un significato particolare anche in considerazione delle condizioni di salute di De Gasperi, a cui era stata diagnosticata nel febbraio 1953 una malattia destinata a degenerare. La notizia fu tenuta segreta e De Gasperi non volle diminuire la sua attività politica e istituzionale. L’11 maggio, venne così eletto per acclamazione Presidente dell’Assemblea della CECA a Strasburgo, un riconoscimento dovuto alla luce del suo straordinario impegno europeista, ribadito nel discorso d’insediamento: dopo il carbone e l’acciaio, spiegò De Gasperi, il passo successivo da compiere avrebbe dovuto essere la messa in comune dei fattori militari, con implicito riferimento alla CED, in un processo volto a conseguire la piena unificazione economica e politica dell’Europa.

«Signori presidenti, miei cari amici, permettetemi di richiamare la vostra attenzione sulla forma che abbiamo tentato di dare a questa nostra Conferenza. Voi sapete che il nostro obiettivo principale è di facilitare i lavori e di provocare l’incontro dei parlamentari delle nostre Assemblee. Le nostre riunioni non sono destinate e prendere decisioni politiche che spettano ai Parlamentari, detentori delle sovranità nazionali, ma sono liberi incontri, colloqui tra le varie tendenze e le varie nazionalità, un foro nel quale possono confrontarsi pareri diversi, ma tutti egualmente animati dalla preoccupazione del bene comune delle nostre patrie europee, della nostra Patria Europa. […]

Oggi, noi ci riuniamo in piena fiducia per adoperarci all’unione dei nostri popoli. […] Certo, le alleanze difensive e soprattutto gli armamenti che ne sono la conseguenza, costituiscono una dura necessità preliminare. Infatti, noi non possiamo erigere l’edificio della Comunità Europea se non abbiamo prima tracciato intorno al nostro suolo un bastione protettivo che ci permetta di intraprendere all’interno il lavoro costruttivo che esige tutti i nostri sforzi di paziente e lunga cooperazione. Ma, appena saranno state prese le precauzioni necessarie al mantenimento della pace, bisogna riconoscere che la vera e solida garanzia della nostra unione consiste in una idea architettonica che sappia dominare dalla base alla cima, armonizzando le tendenze in una prospettiva di comunanza di vita pacifica ed evolutiva. […]

Ora sarà proprio questa nostra Assemblea che, nel corso dei prossimi dibattiti, si sforzerà di trovare i principi di una sintesi politica, sociale, economica e morale in base alla quale gli Stati sovrani possano decidere di edificare la casa comune».

(Discorso alla Conferenza Parlamentare Europea, Archivi Storici dell’Unione Europea, ASUE – Fondo Alcide De Gasperi)

«Il mondo oggi è in ansia perché avverte che libertà e giustizia sociale si difendono e si raggiungono solo in clima di sicurezza e di pace. Forse non è esatto parlare di sintesi del binomio “libertà politica e giustizia sociale”; è più vero parlare di trinomio: libertà, giustizia e pace; tutte e tre interdipendenti e solidali. Per salvare la libertà bisogna salvare la pace, ma il regime di libertà non si salva se non si attua la ricostruzione economica che è il presupposto della giustizia sociale. Il circolo è così chiuso e dimostra che tutta l’azione democratica deve puntare per le ragioni stesse della sua esigenza verso la pace […] Se è evidente che, qualora il deprecato ricorso alle armi divenisse una realtà, esso avrebbe un carattere universale e certamente europeo, non arrestandosi innanzi ad alcuna frontiera né terrestre, né marittima, né aerea, è pur chiaro che già oggi, pur senza guerra guerreggiata, la stessa pressione e gli stessi pericoli minacciano i nostri Paesi, senza distinzione di frontiera. Ecco che per resistere a tale pressione è necessario ricorrere alle energie ricostruttive di tutta l’Europa. […] Lo spirito di solidarietà europea potrà creare, in diversi settori, diversi strumenti di salvaguardia e di difesa, ma la prima difesa della pace sta nello sforzo unitario che, comprendendo anche la Germania, eliminerà il pericolo della guerra di rivincita e di rappresaglia».

(Discorso all’Assemblea della CECA, Archivi Storici dell’Unione Europea, ASUE – Fondo Alcide De Gasperi)

Incontro tra De Gasperi e Adenauer

Scomparsa di Alcide De Gasperi