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Dopo la visita a Bruxelles, De Gasperi si recò a Parigi dove, il 23 novembre 1948, vide Robert Schuman, allora Ministro degli Affari Esteri francese. Si trattava del primo incontro tra i due futuri protagonisti dell’integrazione europea. Osserva Maria Romana De Gasperi, figlia di Alcide: «I due uomini s’intendono subito. Eguale profondità spirituale, stesso idealismo che traspare sempre dai loro interventi quando si parla dell’Europa. Sembrano giovani, tale è l’entusiasmo e l’impegno che mettono in questo programma di unità» (“Unione Europea, storia di un’amicizia. Adenauer, De Gasperi, Schuman”, a cura della Fondazione De Gasperi, Itaca 2017, p. 34).
Ricorda De Gasperi nei suoi appunti: «Chiaro, concreto, confortante il colloquio con Schuman che mi è parso uomo di notevole rilievo e di informazione ampia e controllata. Dichiarò che la Francia, quando lo desiderassimo, era pronta ad appoggiare la nostra adesione al Patto di Bruxelles o a favorire qualsiasi altra forma di collaborazione che noi, con l’assenso dell’America, desiderassimo. Promise di tenerci informati in leale amicizia, delle opportunità o tempestività di qualsiasi iniziativa volessimo prendere. Ammise che l’Inghilterra è sempre la prima a mettere in sospetto il continentalismo: “L’interesse della Francia alla difesa verso Est è troppo evidente perché non avvertissimo l’importanza dell’apporto italiano”. Ritiene che i nostri paesi hanno lo stesso modo di vedere la Germania: necessità di strapparla alle seduzioni nazionalistiche o comuniste e, d’altro canto, necessità di essere cauti» (Ivi, p. 35).