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Nella quinta sessione del Consiglio Nord-Atlantico che si svolse a New York dal 15 al 18 settembre 1950, il Segretario di Stato americano, Dean Acheson, presentò ai Ministri degli Affari Esteri alleati una proposta di costituzione di una forza integrata per la difesa dell’Europa occidentale, formata da contingenti di truppe messe a disposizione dai governi e poste sotto un Comandante Supremo, assistito da uno Stato Maggiore internazionale. A questo esercito, il governo di Washington aveva deciso di contribuire con un aumento molto considerevole delle forze in Europa.
Riguardo alla Germania, Acheson propose la partecipazione delle forze tedesche all’esercito integrato, con lo spostamento della linea di difesa dell’Europa dal Reno all’Elba in chiave anti-sovietica. La reazione francese al piano statunitense con Schuman fu subito negativa, mentre Sforza l’accolse favorevolmente, rendendosi conto anche della “carica europeista” del piano. D’altro canto, la prospettiva di un riarmo della Germania indusse la Francia ad avanzare una propria proposta per la difesa dell’Europa occidentale. Il motore dell’iniziativa fu Jean Monnet, come nel caso della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio.
Monnet e i suoi collaboratori elaborarono un progetto di esercito europeo integrato tra i paesi che avevano già aderito alla Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), che fu sottoposto al vaglio del governo dal primo ministro francese, René Pleven, e poi all’Assemblea nazionale, che lo approvò il 24 ottobre. Il “Piano Pleven” prevedeva la delimitazione del riarmo tedesco all’interno di una struttura militare europea, composta da contingenti nazionali messi a disposizione dai paesi della CECA, compresa la Germania, per un totale di 100 mila uomini.
L’esercito europeo sarebbe stato guidato da un Ministro della Difesa comune, che doveva essere nominato dai governi dei paesi aderenti ed essere responsabile di fronte ad essi e ad un’assemblea europea. Dal punto di vista militare, l’esercito avrebbe dovuto essere posto sotto il comando supremo dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO).
Il “Piano Pleven” aveva delle similitudini con il “Piano Schuman” e la sua realizzazione era espressamente subordinata a quella della CECA.