La nostra Patria Europa

28 Luglio 1953

Fine dell'ottavo Governo guidato da De Gasperi

Il 7 giugno 1953, la Democrazia Cristiana non ottenne alle urne i risultati auspicati e il premio di maggioranza non fu raggiunto. De Gasperi aveva in realtà previsto un esito negativo delle elezioni. «La riforma elettorale non va a vantaggio del mio partito. Credo anzi che il mio partito avrà meno seggi di prima» (Archivi Storici dell’Unione Europea, ASUE – Fondo Alcide De Gasperi), affermò nell’intervista a U.S. News & World Report.

Le dinamiche della politica interna italiana condussero poi De Gasperi ad accettare l’incarico di formare un governo sostenuto da una maggioranza particolarmente esigua. Il 28 luglio, tuttavia, la Camera dei Deputati gli negò la fiducia.

Gli ambasciatori che il Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, aveva convocato per essere informato sulle ripercussioni all’estero della crisi (Tarchiani, Brosio, Quaroni e Di Stefano) riferirono che la sconfitta di De Gasperi era stata giudicata molto negativamente e chiesero che all’ex Presidente del Consiglio venisse conservata almeno la carica di Ministro degli Affari Esteri. Era quello che De Gasperi avrebbe voluto per continuare ad occuparsi del progetto europeo, ottenendo la ratifica del Trattato istitutivo della CED e poi della “Costituzione Europea”. Ma la sua carriera politica volgeva ormai al termine.

Intervista di De Gasperi al "U.S. News World Report"

Discorsi "europeisti" di De Gasperi