La nostra Patria Europa

DOCUMENTI − DE GASPERI E LA CED

De Gasperi: «L’Italia desidera una vasta collaborazione tedesca»

Intervista al «Die Neue Zeitung», 12 maggio 1950

«L’Italia segue con interesse e grande simpatia la rinascita della Germania democratica. Si è felici di constatare come questa Germania stia riallacciando le sue vecchie relazioni e cerchi di riprendere il suo posto nell’organismo europeo». Così ha dichiarato recentemente il presidente dei Ministri De Gasperi, nel suo ufficio a Palazzo Viminale, ad un redattore della «Die Neue Zeitung». In merito all’opinione italiana verso la Germania occidentale e i tedeschi, De Gasperi ha dichiarato che il Governo Italiano si è sempre pronunciato in favore dell’integrazione, più completa, di una Germania pacifica e democratica nella famiglia dei popoli europei.

Una strettissima collaborazione tra i Paesi democratici dell’Europa è una assoluta necessità, ma senza l’incorporazione di una Germania democratica ciò non è possibile. Dopo il 1945 anche l’Italia ha dovuto sormontare gravissime difficoltà. Ma con la pazienza e con metodi democratici la maggior parte di questi problemi hanno potuto essere risolti. Reciproca comprensione e pazienza Anche Alcide De Gasperi considera la soluzione delle questioni francotedesche come il problema fondamentale della politica europea. Ma sia da parte tedesca che da parte francese sono necessarie reciproca comprensione, buona volontà e pazienza.

La paura ancora esistente in Francia – comprensibile se si pensa che la Francia, in meno di tre generazioni, ha avuto due volte i tedeschi, come nemici, sul proprio suolo – può essere superata soltanto lentamente e soltanto con la dimostrazione da parte degli uomini politici responsabili della Repubblica federale che la Germania ha rinunciato per sempre ad una politica di forza. Dall’altra parte, i francesi dovrebbero avere comprensione per la difficile situazione interna della Repubblica di Bonn e facilitare il suo ritorno in seno alla famiglia dei popoli europei. […]

«A me pare – così ha concluso De Gasperi – che ciò si vada attuando nei consessi internazionali ufficiali ed ufficiosi, fra i rappresentanti di tutte quelle nazioni che interpretano come noi il significato di libertà e democrazia. Ciò è necessario nell’interesse di una maggiore intesa ed unità di azione indispensabile alla conservazione della pace ed al raggiungimento dell’Unità Europea».

(Archivi Storici dell’Unione Europea, ASUE – Fondo Alcide De Gasperi, Interviste, 26)