La nostra Patria Europa

DOCUMENTI − DE GASPERI E LA CED

Dichiarazioni di De Gasperi sulla ratifica del Piano Schuman

Roma, 17 settembre 1951

L’Italia ha aderito al proclama del ministro Schuman del maggio del 1950 poiché ha visto nell’iniziativa un notevole passo verso l’Unità Europea. Il nostro Paese partecipò fin dall’inizio alle trattative, consapevole della responsabilità che si assumeva: e vi portò il contributo più attivo ed appassionato sul piano politico e sul piano tecnico. Sul piano politico, perché l’adesione italiana era quella di un grande popolo che aveva trovato in se stesso la forza di risollevarsi dal disastro nel quale era stato precipitato dalla guerra. Sul piano tecnico, perché l’Italia – nonostante il dislivello di produzione e di costi rispetto ad altri Paesi aderenti – si trovava nel momento più dinamico del proprio rinnovamento industriale nei settori siderurgico e carboniero.

I vantaggi economici del Piano Schuman, entro il quadro della collaborazione europea, sono evidenti a tutti, non solo agli economisti: si tratta di creare un mercato unico europeo per il carbone e l’acciaio, per due prodotti, cioè, che sono alla base di ogni processo produttivo. Ciò significa eliminare gli ostacoli allo scambio dei beni, i dazi doganali ed ogni forma aperta o larvata di cartellismo. La nostra esperienza storica di italiani ci permette di valutare in pieno tutta l’importanza del passo che l’Europa compie; noi ricordiamo infatti quale prodigioso sviluppo economico accompagnò in Italia la soppressione, con la raggiunta unità, delle barriere che spezzettavano la penisola, impedendo ogni slancio verso una migliore convivenza sul piano economico e sociale.

Il Piano Schuman superando fortissimi ostacoli di carattere pratico – e ideologico – realizzò per la prima volta un organismo sopranazionale. Per la prima volta i Paesi partecipanti hanno parzialmente rinunciato a favore della Comunità, in determinati settori e pur con le necessarie cautele, ai propri diritti sovrani. Mercato unico e organismo sopranazionale: sono le due caratteristiche principali della nuova comunità europea. Notevoli e concrete realizzazioni alle quali siamo pervenuti dopo una fase relativamente breve di elaborazione e di negoziati; e che forse sono al di là di quanto i più entusiastici fautori del federalismo europeo sperassero pochi mesi or sono. Tanto più potremo dir questo se, come abbiamo proposto, l’Assemblea del Piano Schuman sarà chiamata anche a studiare il problema dell’istituzione di un’Autorità politica europea.

Ed ora procediamo sul cammino iniziato. Abbiamo posto le pietre di fondazione dell’unità europea: incoraggiati da tali inizi e sospinti dalla intima convinzione di agire nell’interesse di individui e di popoli e della nostra stessa civiltà, accingiamoci senza sosta ad innalzarne ora l’edificio.

(Archivi Storici dell’Unione Europea, ASUE – Fondo Alcide De Gasperi, Affari Esteri, X, a, 3)