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Consiglio dei Ministri,
16 dicembre 1950
[…] La Russia nutre per la Germania un grande timore: l’attacco a Mosca ci fu e soltanto le circostanze impedirono il collasso russo. Gli stati satelliti, i quali hanno portato via qualcosa alla Germania, temono che la Germania risorga e chieda la resa dei conti. Il congresso di Praga ha avuto questo significato. Dal punto di vista della logica noi dobbiamo desiderare che gli americani si impegnino a fondo per il riarmo della Germania, che è l’unico modo di resistere. Il procedimento ha importanza secondaria e si può anche trattare. Lo stesso Truman ha detto più volte di voler trattare. I sentimenti contrari alla Germania sono vivi anche in Italia e bisogna tenerne conto. Legge poi il seguente comunicato preparato insieme a Sforza: «Il Consiglio dei ministri ha concluso la discussione sulla politica estera iniziata nella precedente seduta e si è trovato concorde nella seguente dichiarazione che servirà di orientamento ai ministri in partenza per Bruxelles: 1) Il governo italiano mentre ammette il diritto della Germania a uno sviluppo che la renda pari agli altri Stati, riconosce che tale sviluppo debba svolgersi coi metodi e con le finalità di una democrazia libera e pacifica, al di fuori di ogni sospetto e di ogni possibile ripresa di elementi perturbatori. Ogni garanzia che potrà essere data a tale riguardo nel campo dell’organizzazione interna e nei rapporti internazionali, contribuirà a dissipare le diffidenze verso lo spirito meramente difensivo del P.[atto] A.[tlantico] e a confermare che i paesi che stanno facendo uno sforzo per ricostruire le loro possibilità difensive non vogliono nuovi conflitti né si rifiutano ad ogni mezzo pacifico che conduca alla pace e alla sicurezza. 2) Ciò premesso, il Consiglio dei ministri riconferma il principio dell’inserimento della Germania nella solidarietà dell’Europa democratica, considerando la sua partecipazione alla forza integrata atlantica, come un decisivo passo verso l’unità europea. Per poter attuare tale inserimento è indispensabile in Germania il rafforzamento delle truppe alleate, e nel resto di Europa la costituzione unitaria delle forze occidentali, sotto un unico comando, il che non esclude un ulteriore sviluppo verso la creazione permanente di un esercito europeo. […]
(Verbale del Consiglio dei Ministri, II, pp. 320 e 323)