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Movimento Federalista Europeo,
Roma, 20 dicembre 1953
[…] La causa dell’unificazione dell’Europa è troppo profonda e troppo nobile perché noi possiamo perderci di coraggio. I giovani debbono lavorare con fede, per quella causa, con convinzione e coraggio. Si deve svolgere un’azione assidua di incitamento dell’opinione pubblica e dello stesso Parlamento; i giovani pensosi del loro avvenire e dell’avvenire del Paese non debbono mancare a questa opera. Il compito della gioventù italiana deriva dalla stessa tradizione nazionale, dalla nostra storia, dalla nostra civiltà. Abbiamo spirito, abbiamo cultura, abbiamo braccia per lavorare: abbiamo bisogno di spazio. L’on. De Gasperi richiamandosi agli esempi del recente passato, ha avvertito che la ricerca dello spazio non corrisponde a imprese di conquista, bensì ad un ampliamento delle frontiere. E questo deve essere realizzato come unione spirituale, culturale di civiltà. La Comunità europea si fonda lì dove sono le vestigia dell’Impero romano: tale comunità deve valere come potente arma di irradiazione del nostro spirito, della nostra cultura. Non dimenticate – giovani – che abbiamo anche un problema di proletariato intellettuale non dissimile da quello del proletariato comunemente inteso.
(Archivi Storici dell’Unione Europea, ASUE – Fondo Alcide De Gasperi, Affari Esteri, X, a, 8; “Il Popolo”, 20 dicembre 1953)